IL PAPA CI AVVERTE: L'UMANITA' SI STA INGUAIANDO
La
dottrina cristiana e la scienza, almeno su un cosa convergono: il mondo, almeno
così com’è, finirà. E finirà la specie umana. Papa Francesco, come è suo – ma
anche nostro – dovere, ci avverte che siamo sulla cattiva strada perché stiamo
violando i comandamenti di Dio, stiamo abusando dell’ambiente invece di usarlo
razionalmente per il bene morale e materiale del genere umano. Ma per
rispettare i comandamenti di Dio ci vuole rispetto per Dio e rispetto dell’uomo.
Però Dio è talmente nascosto che molti sono convinti che non c’è. E l’uomo non
è molto rispettabile. Diceva Leo Longanesi: «Perché dovrei preoccuparmi per i
posteri, che hanno fatto per me?» È una battuta altamente provocatoria. Lo
stesso Longanesi, quando si paventava una vittoria del comunismo alle elezioni
del 1948, propose alla Chiesa cattolica di tirar fuori dal Gottolengo di Torino
gli esseri umani gravemente disabili e
mostruosi che lì si accudivano e di portarli in giro per l’Italia. Era un’altra
forte provocazione. Leo Longanesi intendeva dire, come diceva Fëdor Dostoevskij e come anch’io
credo, che senza Dio, l’umanità ne può combinare di tutti i colori.
Larecente enciclica di Papa Francesco Laudatosi’ è francescana fin dal suo titolo, sia nel senso che si richiama allamistica cosmica di San Francesco d’Assisi, sia nel senso che è perfettamentecoerente con la linea di fortissima innovazione che fin dall’inizio il Papa hadato al suo pontificato. Direi che si tratta di una proposta di svolta radicalenel modo di concepire i rapporti tra noi e tra noi e il mondo, ciò che è resopossibile dalla scelta che il Papa fa di far dipendere tutto il ragionamento dalle domande esistenziali essenziali: «Per quale fine siamo venuti in questa vita?Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?».Dall’ecologia ambientale (quella ancora dominante sia nella cultura diffusa chenelle discussioni dei consessi internazionali sul destino del pianeta), sipassa così all’ecologia integrale, che concepisce il mondo come un tutt’uno, laterra unita ai suoi abitanti, Casa Comune della quale aver cura. Tutto èrelazione, gli uomini tra loro e le loro opere con il destino della Terra, laloro casa. San Francesco aveva sposato la povertà e insieme l’amore per ogniaspetto del creato; Papa Francesco unisce la cura per i poveri con la cura perla Terra. Tutto si tiene. La teologia cristiana così fa un salto concettuale einsieme pone obiettivi ambiziosi di cambiamenti culturali e sociali: Dio non èl’Uno staccato dal mondo e indifferente ad esso, è invece la relazione dellaTrinità; da una parte parla lo stesso linguaggio della fisica quantistica edella cosmologia contemporanee (tutto nel mondo è in relazione con tutto) edall’altra recepisce le istanze di lungo periodo della teologia dellaliberazione (Leonardo Boff), non a caso particolarmente sviluppata in AmericaLatina. La liberazione dei poveri e la liberazione della Terra sono così strettamentecongiunte, e la prospettiva a questo punto non può che essere un cambiamentoradicale delle logiche che fino ad oggi hanno dominato nella produzione e nelladistribuzione mondiale della ricchezza. Un cambiamento radicale necessario,pena la scomparsa della vita. Naturalmente la visione è religiosa. Per cui,essendo il mondo e l’uomo creature di Dio, ed essendo Dio intrinsecamenteamore, se la svolta sarà l’amore francescano per tutte le creature, il mondo el’uomo si salveranno. Io credo che, comunque la si pensi, si tratti di unagrande lezione, che vale per i credenti e per i non credenti: l’ecologiaintegrale come idea guida di una nuova fase di responsabilità di ognuno in ogniluogo e in ogni ambito di azione. E senza esitazioni. Abbiamo bisogno deigrandi pensieri. Questo è un grande pensiero.
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